La Chiesa extra moenia della SS. Trinità è situata in Corso Dante Alighieri al civico 67, di fronte alla porta di ingresso della Città Vecchia (Arco della Terra) e confina a destra con la Chiesa di S. Stefano e a sinistra con un locale che anticamente era la Chiesa di S. Marco. La Chiesa della SS. Trinità è più comunemente conosciuta in Molfetta come Chiesa di S. Anna, a motivo del culto alla Santa Madre di Maria SS. che in essa attrae numerose gestanti per tutto il tempo della gravidanza.
Pur non conoscendosi la data esatta di fondazione, dai documenti si desume che la Chiesa della SS. Trinità esisteva già nel 1154; infatti in un documento risalente a quell'anno, si legge della donazione di un palazzo posto a Molfetta e "confinante con la cocibolina Ecclesiae Sanctae Trinitatis Venusini cenovii". Quindi già nel 1154 questa chiesa esisteva ed apparteneva ai Padri Benedettini del Monastero della Trinità di Venosa. Nel 1297 la chiesa diventò proprietà degli Ospedalieri di S. Giovanni di Gerusalemme; infatti il Papa Bonifacio VIII emanò una bolla nella quale esprimeva un giudizio molto severo sulla amministrazione della Abbazia Venosina e concedeva al predetto Ordine Ospedaliero il monastero della SS. Trinità di Venosa con tutti i possedimenti e privilegi. La chiesetta è citata nel testamento del 1402 del nobile Angelo Vito de Aron. Dal 1446 la chiesa fu alle dipendenze dei Padri Celestini, Ordine Benedettino soppresso tra il 1768 e il 1776. Come si apprende dalla visita pastorale di Mons. Sarnelli e dall'atto notarile del Notaio Giulio De Leone del 1612, i Padri celestini, costretti ad abbandonare la chiesa, la cedettero alla Confraternita di S. Carlo per un "moggio di oliveto", ricevuto dal confratello Nicola De Gioia. A causa della estinzione di detta confraternita la Chiesa della SS. Trinità è attualmente di proprietà della Diocesi.
Nella foto la facciata prima della demolizione della edicola votiva
situata tra la chiesa della SS. Trinità e la Chiesa di S. Stefano
- Testo e foto a cura del dott. Francesco Stanzione, tratti dal volumetto "Santi Gioacchino ed Anna", Tipografia Mezzina, Molfetta, 2000.